mercoledì 18 aprile 2012

Violazioni su facebook: la Padania vs i terroni

Scrivo questo post da italiana e non da calabrese, lo premetto perché non voglio cadere nella stessa rete di coloro a cui mi riferisco. Segnalo un gruppo sul social network facebook Clicca qui che dice di essere PADANO ( cos'è la Padania io ancora non l'ho capito!) e forse per gaudio o solo per ozio si diverte a mostrare donne calabresi pelose e peperoncini infilati nei posti meno opportuni! Riporto qui anche la presentazione di questo tanto carino gruppo del popolo verde:


 " La Calabria è una terra insulsa, dove la criminalità, la disoccupazione e l'ignoranza, le fanno da padrona, siamo stanchi di connazionali così, w la lega, Padania Libera"!


A parte che uno che scrive tali cose e parla di ignoranza scusate ma mi vien da ridere. E poi rincarare la dose proprio in questo periodo politico dove la Lega non sta spiccando per la sua onestà diciamo che è quantomeno contraddittorio e fuori luogo. 
Ma poi? Possono ancora esistere queste diatribe assurde? Posso ancora leggere di lotte tra italiani? E lo ripeto ancora una volta:'sta Padania cos'è? 


Personalmente sono IO l' offesa nel sapere di avere tali connazionali, ma non  perchè votano Lega e sono rappresentati dal Trota ...no ma solo perché  non hanno la percezione del reale e della vita concreta. 

Prego, chi condivide questo post, di segnalare il gruppo. Basta un click per ripulire la rete da tanta IGNORANZA! 

martedì 17 aprile 2012

Le mie previsioni, purtroppo realtà!

A fine febbraio scorso pubblicai delle foto Clicca qui sui disagi creati da una frana nel mio piccolo paese. Ad oggi la situazione non è variata e vi segnalo un mio articolo uscito su Acrinrete.info Clicca qui

mercoledì 4 aprile 2012

L' Italia che annega

 L'italia degli scandali ha da tempo rimpiazzato lo status di paese forte e virtuoso e oggi fluttua affannosamente in una bufera di menzogne, truffe e disperazione.
Da qualsiasi punto la si osservi, la nostra "povera patria", ha una ferita da risanare o un inciucio da nascondere: il tasso di disoccupazione ci piazza tra le prime in Europa, le piccole-medie imprese chiudono i battenti divorate dalle tasse, il caro invita impenna e gli ammortizzatori  sociali non possono e non devono essere l'unico mezzo di sostentamento in un Paese civile. 
La disperazione ha preso vita e forma in quell'uomo che si è dato fuoco davanti agli uffici del fisco a Bologna, ha preso il sopravvento  in quella 85enne di Forlì che si è lanciata in un pozzo perché la sua casa è stata messa all'asta. 
Come loro tanti altri, forse troppi, che chiedono solo una vita dignitosa e non da parassita, avere un lavoro più o meno stabile e un tetto sotto cui invecchiare.  Ma pare che oggi il nostro Paese non sappia o non voglia rispondere alle urla di disperazione che stozzano l'intera  penisola. Pare proprio di no dato che si è messo mano allo statuto dei lavoratori minandone le tutele fondamentali e aggravando lo stato di incertezza e instabilità.
E poi senti che le caste che ci governano intascano  milioni lecitamente e soprattutto non, si ritrovano case intestate o ristrutturate a loro insaputa (poveri!) o senza conoscere la provenienza del  denaro, tesorieri di partito che usano i soldi pubblici per cene, alberghi e viaggi di lusso. 
Niente di nuovo, vero. Ma a fronte dell'Italia che annega ogni nuova maxi truffa che esce a galla  fa crescere l'indignazione e la rabbia del popolo ONESTO.