domenica 16 ottobre 2011

QUANDO IL VINO DIVENTA NAZISTA

Solitamente non uso questo spazio per raccontarvi vicende personali ma questa credo che meriti una nota.
Due giorni fa mi sveglio e decido di fare colazione fuori, esco di casa e mi fermo in un bar in cui non ero mai stata prima.  Fin qui niente di strano, direte. Ma all'improvviso un evento spiacevole turba la mia voglia di croissant alla marmellata. Addento il mio dolciume in piedi di fronte al balcone del bar "incriminato" e i miei occhi rimangono scioccati alla vista di alcune bottiglie di vino esposte. I volti di Mussolini e Hitler , nelle loro migliori pose, decoravano le etichette delle bottiglie , messe li in vendita con tanto di cartellone promozionale di colore giallo- magari potevi non vederle- al modico prezzo di otto euro l'una.
Sono rimasta impalata con gli occhi sgranati per circa due minuti, cercavo di convincermi di essermi sbagliata e nel mentre ho capito  perchè il mio ragazzo poco prima mi aveva bisbigliato nell'orecchio  "qui non ci verrò mai più!".

Con tanto di imbarazzo, poiché mi si leggeva in faccia l'indignazione, mi accinsi a pagare e ad uscire di corsa quasi come se lo stare li dentro mi rendesse partecipe di questo oltraggio.
Subito dopo, facendo una ricerca minuziosa su google, ho scoperto che queste bottiglie che riproducono il duce con la mano tesa o con la faccia di Hitler in primo piano, sono in commercio da circa sei anni da parte di Alpa,  una ditta di vino della provincia di Cuneo. Dunque non sbalorditevi se domani andate a fare la spesa e trovate Mussolini di fianco al lambrusco, poiché le bottiglie del fascio sono in vendita anche nei supermercati.

Cercando ancora meglio ho scoperto che diverse denunce sono state fatte ma il proprietario, più che convinto della sua scelta, così  le commenta: «Io produco delle bottiglie di vino con etichette storiche che sono molto apprezzate dalla clientela. Non vedo perché dovrei cessare la vendita. Chi le compra lo fa per i motivi più diversi: per fare uno scherzo a un amico di opposte convinzioni politiche, perché è un collezionista".




Sono solo bottiglie con etichette storiche? Mettere la faccia di papa Wojtyla - come lo stesso produttore di vino fa- è la stessa cosa che mettere l'autore di una strage mondiale?
Bene vorrei che si riflettesse su questo punto, che ci si chiedesse fino a che punto una strategia di vendita possa usare mezzi comunicativi che offendono la dignità umana. In ultimo mi chiedo, poichè ogni campagna pubblicitaria, spot, banner o qualsiasi altro strumento di comunicazione commerciale solitamente vogliono veicolare un messaggio e  concorro a costruire l'identità aziendale, queste etichette mi staranno mica dicendo onore e rispetto al duce?
Spero vivamente di no...