giovedì 16 febbraio 2012

"Compro oro" e la disperazione altrui

Ogni 200 metri è possibile che ne incontri uno. I franchising del " Compro Oro" spuntano come funghi mentre la crisi economica continua a mettere in ginocchio milioni di famiglie italiane. L'associazione è casuale? Forse semmai  è causale. Infatti secondo il " Rapporto Italia 2011" dell'Eurispes i negozi che acquistano e vendono preziosi sono quadruplicati nel giro di due anni con circa 20 mila punti vendita e un giro di denaro pari a 3 milioni di euro all'anno.

A dare la spinta è sicuramente la situazione economica delle famiglie: sempre più povere e sempre meno coperte dalle banche che concedono mutui e prestiti con il contagocce e solo dopo aver scardinato l'entità patrimoniale dell'intero albero genealogico .

Il bracciale della prima comunione, la collanina d'oro che è passata da un collo all'altro per ben due generazioni, la fede nuziale...puff! Spariti in cambiop di contanti. E con tariffe tutte decise dai listini di "Compro Oro" che non tengono conto delle quotazioni ufficiali delle borse internazionali.


Altro motore propulsore della catena dei preziosi è l'infiltrazione mafiosa che usa questi luoghi per ripulire soldi sporchi e refurtiva o per far girare alte somme di denaro senza versare all'erario l'Iva dovuta.

Dunque attenzione ai negozi  dall'insegne giallo oro: sia perchè costruiscono le proprie ricchezze acquistando la disperazione e povertà altrui, sia perchè alimentano le organizzazioni del malaffare che fanno circolare, impuniti, i propri traffici.

3 commenti:

  1. speriamo che i ricavati vadano tutti in medicine!

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  2. sembra proprio che ci sia un sacco di gente che ci sguazzi nella crisi...alcuni settori della malavita prima di tutti...

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  3. Sembra che sia proprio così... il caso Aquila fa da esempio! Poi purtroppo la "malapianta" è ovunque, nei settori emersi e non, legali e non. E dunque nella crisi economica trova il suo punto di forza.

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